venerdì 5 maggio 2023

Un Orso vale più di un Uomo




Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo commento di Silvana De Mari, che ringraziamo di cuore, su un evento che sta monopolizzando i media da qualche settimana. Buona lettura e condivisione.



Silvana De Mari, 05 mag 2023

Andrea Papi aveva 26 anni quando è morto sbranato da un’orsa. Aveva un destino, vivere, sposarsi, avere dei figli, lavorare, viaggiare, un destino che è stato spezzato. I suoi genitori avrebbero dovuto avere il destino di vederlo vivere, di diventare i nonni dei suoi bambini e anche questo destino è stato spezzato. Ora sono senza di lui, in mezzo ai suoi oggetti, ai suoi libri, i suoi vestiti, che sono tutto quello che resta di lui. Forse stanno riordinando le pagelle delle elementari, forse stanno stampando tutte le foto che sono sui cellulari per poterle toccare. Era un uomo sano che correva nei boschi, respirando l’aria piena di essenze, sentendo scricchiolii, cinguettii, ascoltando il vento tra gli alberi. Andrea quando è stato attaccato e ucciso da un’orsa, correva in maniera assolutamente normale, su una strada poderale piuttosto larga e frequentata, che traversa un bosco, in una zona dove nessun segnale avvertiva di un qualche pericolo.

Non era penetrato in una riserva scavalcando un reticolato, non era in una zona di safari. Tenendo presente che, se anche avesse violato qualche regola, averlo pagato con la vita avrebbe meritato uno straccio di umana pietà, non ne aveva violata nessuna. Se anche fosse vera la teoria che era andato apposta per fotografare gli orsi, all’orsa sarebbe bastato ringhiare per metterlo in fuga; i tre orsacchiotti pesano 40 chili, sono grossi come un doberman e con zanne più grosse. Aveva violato la regola non scritta, ma sempre più imperante, che all’essere umano spettano solo luoghi sporchi e degradati, con le scritte sui muri, la spazzatura per terra a guardare la faccia di Fedez e della Ferragni in televisione.

Questo è il destino corretto dell’uomo. Andrea è stato attaccato mentre era sulla strada. Forse uno degli orsacchiotti si trovava sulla strada e l’orsa voleva difenderlo? Possibile, ma Andrea è stato trascinato dall’orsa per un centinaio di metri e poi sventrato da vivo. Se l’orsa avesse voluto difendere i suoi orsacchiotti ritenendoli in pericolo le sarebbe bastato ringhiare. Invece ha impiegato molti minuti per ferire Andrea, trascinarlo e poi sventrarlo. Gli orsi sono animali feroci e pericolosi. Possono essere pacifici e possono non esserlo. Possono essere addestrati, come i cani o le tigri e possono uccidere. Un animale feroce resta feroce per sempre. Ci sono cani feroci e pericolosi: ogni anno migliaia di creature umane vengono sbranate dai cani. Molti cani sono magnifici, ma esistono cani feroci. Molti orsi sono pacifici, ma esistono esemplari feroci, che vanno abbattuti immediatamente. 

L’orsa in questione aveva già attaccato altre persone in passato e se fossa già stata abbattuta, non come “punizione”, ma come normale e logica precauzione, Andrea sarebbe ancora vivo. Tra i doveri di uno stato c’è quello di garantire che le strade siano prive di bestie feroci. Per inciso: in Slovenia hanno appena preso la decisione di abbattere 150 orsi perché sono in sovrannumero. Andrea è stato sventrato dallo sterno in giù mentre era ancora vivo e ora i suoi genitori devono guardare foto di manifestanti a favore della vita libera dell’orsa, che hanno alzato cartelli con su scritto “Non si separa una madre dai figli”. Una frase che nessun manifestante ha mai portato davanti alla casa del signor Nicola Vendola, evidentemente la maternità umana può essere devastata dal più ignobile e sfruttamento capitalistico del corpo della donna e del diritto del bambino di non essere venduto, di vivere con l’uomo e la donna che lo hanno generato. 

Per inciso: gli orsacchiotti pesano 40 chili e i veterinari li hanno dichiarati autonomi. La vita degli animali vale più di quella degli uomini perché gli uomini non valgono nulla: questo nasce con una propaganda pluridecennale. Si chiama antispecismo l’ideologia che vede tutte le specie sullo stesso livello di dignità. La vita del vostro gatto è importante quanto quella del vostro bambino. Ma in realtà anche la vita dei pidocchi che qualche volta dovete levare dalla testa del vostro bambino è sacra come quella di vostro figlio. Il campione dell’antispecismo è il dottor Singer, paladino dell’aborto post natale, quello che noi cafoni chiamiamo infanticidio. La morte di Alfie Evans o di altri bambini fallati è raccomandata dal dottor Singer che caldeggia anche l’aborto postnatale per bambini down eventualmente scampati all’amniocentesi, bambini con la spina bifida eventualmente scampati all’ecografia, e bambini emofiliaci.

Il dottor Singer scrive saggi, ma i saggi non hanno molta importanza. I saggi sono letti da pochi studiosi e in più stiamo diventando un popolo di sempre più solidi semianalfabeti. Sono le narrazioni quelle che hanno fatto l’affare. Sono stati film della Disney che umanizzando gli animali hanno inevitabilmente disumanizzato l’uomo. Ricordo ancora il punto del cinema in cui ero seduta e il vestitino che avevo addosso, a righe verdi, quando hanno assassinato la mamma di Bambi, è un momento di enorme emotività che ci segna per sempre: Una volta umanizzata la mamma di Bambi, sono degli assassini i cacciatori, andati a cacciare forse per sfamare i loro figli o per tenere basso il numero dei cervi che devastano i campi di patate. Se nel cinema qualcuno ci avesse informati che erano morti, uccisi da una frana come la strega di Biancaneve, lo avremmo trovato giustissimo. 

La scena in cui la famiglia di Babe il maialino si avvia verso la fabbrica di salumi ha la potenza emotiva di un film sui martiri cristiani che si avviano al Colosseo. Gli utenti devono alla Disney se nella loro mente inconscia è radicata l’idea che la vita degli animali valga più di quella degli uomini. La carica dei 101 a cartoni animati era un film grazioso. La carica dei 101 fatta con esseri umani è un film mostruoso. Uno dei personaggi malvagi è stato reso cattivo da un morso di carne che lo ha reso muto, e si ride di questo. Non stiamo deridendo il dolore umano? I due ladri di cani, Gaspare e Orazio nel film finiscono nell’acqua gelata di inverno e prendono la corrente di un recinto elettrificato, tra l’altro prendendola sui genitali. Non si sta insegnando ai ragazzi a ridere del dolore umano? 

Nel film Up, un film che comincia in maniera graziosa, mostrando la bellezza di amore e matrimonio, la vita di un uomo, il cattivissimo esploratore, è sacrificata alla vita di un animale, un uccello misterioso. La Disney ha addestrato i nostri figli all’antispecismo. E ora i genitori di Andrea piangono la perdita del loro figlio assordati di idiozie isteriche, crudeli e deliranti. 

In questo momento stanno circolando frasi atroci: la colpa è di Andrea che, se fosse rimasto a casa sua, sarebbe ancora vivo. Il punto fondamentale è che negli esseri umani c’è un lato oscuro. Noi siamo anche la nostra ferocia. Senza la nostra ferocia non saremmo riusciti a sopravvivere nell’ età più lunga e più difficile della nostra permanenza sul pianeta, l’età della pietra. Questa ferocia deve far parte di noi. Senza il nostro lato oscuro non saremo perfetti, ma incompleti. Animalisti, vegetariani e vegani non sono in grado di affrontare il loro lato oscuro. Lo negano. Il risultato è che lo rivolgono contro sé stessi e contro l’uomo, che non merita quindi di esistere. 

Chiedo il silenzio. Che i genitori di Andrea, già col cuore spezzato, non siano assordati dall’odio verso il loro figlio, reo di essere stato ucciso da un’orsa.

Il 10 ottobre del 2010 il tassista Luca Massari investì un cagnolino, per inciso senza guinzaglio. Ebbe la tragica idea di fermarsi per vedere se poteva soccorrere il cane; è stato picchiato a morte e i suoi assassini sono stati condannati a pene ridicole. Picchiare dove già ci sono fratture, continuare a prendere a calci dove già c’è un’emorragia interna presuppone una ferocia degna dell’orsa che ha ammazzato Andrea.

Vorrei segnalare l’assoluta indifferenza che commenta lo sterminio dei cristiani nelle terre dell’islam reale.







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