domenica 12 marzo 2023

Perché i sacerdoti non possono sposarsi?





Dal “Catechismo della crisi della Chiesa” di don Matthias Gaudron FSSPX, n.79

Essendo un altro Cristo (alter Christus), il sacerdote deve appartenere interamente a Gesù Cristo. Come ogni giorno sale all’altare per offrire il sacrificio dell’amore divino, così deve anche offrire il proprio cuore a Dio in un amore senza riserve. Una ulteriore ragione è che il sacerdote deve essere a disposizione di tutte le anime, come padre e fratello di tutti: cosa che sarebbe notevolmente ostacolata se dovesse prendersi cura della propria famiglia.

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Il celibato è senz’altro un sacrificio, ma il sacrificio è la legge della vita naturale (su questa terra non si può scegliere niente senza, per il fatto stesso, rinunciare ad altro) e ancor più della vita e della fecondità soprannaturali. Come Cristo ha riscattato il mondo con la sua passione, così il sacerdote non potrà veramente essere fecondo per la Chiesa e per la salvezza delle anime se non vive una vita di sacrificio. La nostra epoca, che tende a vedere nell’amore puramente umano e nella sessualità l’unica gioia della vita, ha anzi, sotto questo profilo, ancora più bisogno dell’esempio dei sacerdoti e di religiosi che gli ricordino dei valori e degli ideali più elevati.

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In cielo non ci sarà più matrimonio (cfr.Matteo 22,30), perché tutti vivranno nell’amore totalizzante di Dio, che per le anime consacrate è già su questa terra, per loro libera scelta, il solo amore. Il celibato scelto in questa vita per amore di Cristo, quindi, è come un’anticipazione dell’amore di Dio della vita eterna.






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