giovedì 15 febbraio 2024

Massoneria in Vaticano e l’anno dei tre Papi







Di Tiziano 15 Feb 2024

C’è una grande effervescenza di libri sulla massoneria in questo periodo e avremo modo di presentarli uno ad uno. Qui ci occupiamo del libro Massoneria vaticana – Logge, denaro e poteri occulti nell’inchiesta Gagnon, di Charles T. Murr, edito da Fede & Cultura.

Tutta la vicenda ruota attorno ad una inchiesta che Paolo VI aveva affidato all’arcivescovo franco-canadese Éduard Gagnon sulle possibili infiltrazioni della massoneria in Vaticano. L’incarico gli fu dato nel 1975 ed egli – da Visitatore apostolico – lo portò avanti con determinazione, fronteggiando una ampia opposizione interna. Ne uscì una ampia documentazione dalla quale emergevano i nomi degli infiltrati e, tra tutti, quelli del segretario di Stato, il cardinale Jean-Marie Villot, e del cardinale Sebastiano Baggio, Prefetto della congregazione dei vescovi. Gagnon, però, non riuscì a fare in modo che tre papi, nelle cui mani egli mise i risultati dell’indagine, se ne occupassero. 

Nel 1978 il dossier fu messo nelle mani di Paolo VI che, dicendosi ormai troppo stanco – “Lei ha davanti a sé un uomo vecchio e stanco … che è alle soglie della morte e si prepara, ormai, ad incontrare il suo Creatore”.… e a rispondere dei propri peccati ed errori” -, preferì lasciarlo in eredità al successore. Giovanni Paolo I non fece a tempo a ricevere il malloppo perché la notte precedente l’incontro già programmato con Gagnon, morì nel proprio letto. Giovanni Paolo II, dopo la sua elezione, fece la scelta di conservare tutto l’organigramma vaticano, senza spostare nessuno e quindi non recepì i risultati dell’indagine. Dal libro emerge che forse ci ripensò più tardi, immediatamente dopo l’attentato subito.

I protagonisti della vicenda sono Villot e Baggio da un lato, assieme alla figura del cardinale Agostino Casaroli che rimane sullo sfondo come una eminenza grigia (sarà lui a sostituire Villot alla segreteria di Stato), e dall’altro l’arcivescovo Gagnon e il cardinale Giovanni Benelli, già vicesegretario di Stato vaticano, allora arcivescovo di Firenze, considerato tra i papabili nei conclavi tenutisi nell’anno dei tre papi. I primi due armeggiano per boicottare l’indagine e per impedire che giunga al suo esito naturale, ossia nelle mani del papa. Gli altri due, anche con il sostegno in amicizia di mons. Mario Marini, che per questo dovette subite la radiazione dalla Segreteria di Stato ove lavorava da parte del segretario Villot, speravano di fare “piazza pulita” nella Chiesa.

Il capitolo che colpisce di più è quello con la cronaca dell’incontro con Paolo VI.

Ma chi è l’autore del libro? Si tratta di Padre Charles Theodore Murr che in quel periodo ha lavorato a stretto contatto con l’arcivescovo Gagnon e che rende qui una testimonianza personale diretta. Sullo sfondo della cronaca tra le mura vaticane ci sono gli eventi di quegli anni: il Vaticano II, Annibale Bugnini e la riforma liturgica, Marcinkus e lo IOR, Casaroli e l’Ostpolitik. Ma soprattutto la questione molto grave della massoneria nella Chiesa.

Tiziano Fonte





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