martedì 2 novembre 2021

Il pianto addolorato di una mamma





Manuel Gregori, 31.01.2021

Io sono innocente del sangue di quella donna! (Dn 13,46)

Quante volte abbiamo visto una madre triste e piangente, e non abbiamo cercato di fare qualcosa per aiutarla e alleviare il suo dolore? Penso molte!

Sono passati ormai 26 anni da quel 2 febbraio, quando la statuta della Vergine ha iniziato a piangere lacrime...lacrime di sangue. Quel sangue, segno della sofferenza che Maria, la Madre eterna, prova nei confronti dei suoi figli. Sofferenza causata dalle tante offese e dai tanti ripudi che ogni giorno riceve dall'umanità ormai offuscata dal fumo del maligno. Quel sangue scaturito dal costato del Figlio, Agnello sacrificale per la salvezza dell'umanità perduta.

Perché Maria piange? Perché i suoi figli la offendono? Perché non seguono il suo insegnamento? Perché satana, finta Stella del Mattino, ha offuscato le nostre anime rendendoci schiavi di una finta luce che ci illude portando la nostra anima alla perdizione eterna.

Oggi giorno la chiesa moderna, sempre più umana e superficiale, ha paura di nominare il nome di Maria, ha paura di consacrare la propria esistenza alla figlia d'Israele, ha paura di rifugiarsi in questo meraviglio Santuario d'amore e d'umiltà.

Ha paura forse perché non conosce i significati dei termini con i quali il popolo di Dio si rivolge a Maria.

Hanno, anzi, abbiamo paura perché ciò che ha fatto Maria, accettando il disegno Divino affidatoLe, ci appare come impossibile e arduo. Chi siamo noi per dire che i disegni di Dio sono impossibili e ardui?

Maria non ha esitato troppo! Ella ha risposto con l'obbedienza della fede (Cfr. Rm 1,5), certa che nulla è impossibile a Dio. Così, Maria è diventata Madre di Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza essere ritardata da nessun peccato la volontà divina di salvezza, si è offerta totalmente... alla persona e all'opera del Figlio suo, mettendosi al servizio del Mistero della Redenzione, sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio Onnipotente (Cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56). Prendiamo allora come esempio di vita Maria, colei che si è gettata nelle braccia del Padre. Imitiamo le sue virtù e il suo modo di rivolgere le proprie richieste al Padre. La Chiesa riscopra di nuovo il ruolo che Maria deve ricoprire in essa. Esso è inseparabile dell'unione tra la Chiesa e Cristo. Maria è l'immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura. Consacriamoci, quindi, interamente al cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, Regina delle Famiglie, Regina del cielo, Madonna delle rose, Portatrice di pace nei nostri cuori.


O Signora mia, o Madre mia,
Io mi offro interamente a Te,
E in prova del mio affetto filiale,
Ti consacro in questo giorno (notte), I miei occhi, le mie orecchie,
La mia bocca e il mio cuore
In un'unica parola tutto il mio essere.
Quindi se io sono tutto Tuo
O Madre di Bontà
guidami, sollevami, proteggimi e difendimi
Come cosa e propria Tua.




Amen



Salve o Regina...











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