di Charles Pope
Abbiamo perso il senso della riverenza in chiesa? Come recuperarla?
Questa mattina la prima lettura della Messa narrava il celebre incontro di Mosè con Dio al roveto ardente sul monte Oreb. All'inizio della teofania e quindi della presenza di Dio, Mosè ricevette questa istruzione: "Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo! E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe" (Es 3, 4-5).
Troviamo qui una forma antica di riverenza. E' interessante notare che, per quanto ne so, gli ebrei non usano più tale segno di riverenza, mentre i musulmani ancora lo conservano. Quando mi trovavo all'esterno della Moschea Al-Aqsa sul Monte del Tempio a Gerusalemme, ricordo che vidi centinaia di paia di scarpe allineate fuori sul patio. Un musulmano non si sognerebbe mai di entrare in moschea senza prima togliersi le scarpe.
Gli ebrei tuttavia sono molto esigenti nell'imporre che con il capo coperto ebrei o non-ebrei vadano al Muro occidentale in preghiera, e per questo ci sono alcuni addetti nelle vicinanze del Muro incaricati di far osservare strettamente la norma, fornendo di copricapi di cartone coloro che ne sono sprovvisti.
Nel mondo occidentale, l'idea di stare in chiesa senza scarpe sarebbe un'idea altamente irriverente! Come sarebbe rimproverato un uomo che entrasse in chiesa senza prima togliersi il cappello. Sembra che tale norma vigesse già nel mondo pagano, poiché San Paolo, pur essendo ebreo, scrive: "Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo .. L'uomo non deve coprirsi il capo" (1 Cor. 11, 4.7). Nel medesimo capitolo, l'Apostolo indica che la donna deve invece coprirsi il capo.
Notiamo perciò come la cultura abbia influenza sui segni di riverenza, e norme simili a "togliti i sandali dai piedi ..." siano sempre state osservate. Fino ad oggi.
Fino ad oggi? Sì, sembra proprio che nella nostra cultura occidentale, quando ci troviamo al cospetto di Dio nelle nostre chiese parrocchiali, non esista in verità alcuna norma simile a "togliti i sandali dai piedi" per manifestare qualche sorta di riverenza o di conferma di trovarsi su un suolo santo.
Non si tratta solo del velo sul capo delle donne che non si usa più. Ma al di là di ciò, quasi nessuno si veste oggi in un modo speciale per andare in chiesa. Da quello che si vede nelle parrocchie, la norma oggi sembra essere di estremo "casual". Non ci pensa quasi più nessuno a indossare abiti diversi per andare in chiesa, impera una mentalità da "vai come ti trovi". Inoltre, altri segni come il sacro silenzio e la genuflessione entrando in chiesa, sono sempre più assenti.
Non è stato sempre così. Pur non essendo ancora anziano, ricordo che andare a Messa la domenica era un evento molto formale, almeno fino al 1970. Da bambino e da ragazzo, ogni domenica calzavo scarpe rigide e nere, e mai mi sarei sognato di entrare in chiesa in jeans o t-shirt. Si indossavano calzoni ben stirati, camicia e cravatta ben stretta al collo, e la giacca nei mesi più freddi. Le donne portavano tutte la gonna e il velo (sotto, la foto di una Messa per i giovani del 1968). La chiesa era un luogo speciale, la Messa era un evento sacro. Entrando in chiesa, si doveva mantenere un sacro silenzio, segnarci con l'acqua benedetta e genuflettere prima di entrare nella fila dei banchi. Ognuno si raccoglieva in preghiera silenziosa prima che la Messa iniziasse.
Erano i nostri modi di "toglierci i sandali" e di riconoscere di stare su un suolo santo e al cospetto della presenza del Signore.
Tutto ciò sembra ormai finito. Solo alcuni "vecchi" mantengono le tradizioni e, cosa interessante, perfino giovani sulla ventina! Ma per la grande maggioranza dei cattolici oggi, almeno in occidente, esistono scarsi equivalenti visibili o tangibili al togliersi i sandali dai piedi.
Non dico che si debba ritornare a TUTTE le vecchie tradizioni. Ma almeno dovremmo recuperare QUALCHE segno che manifesti di stare su un suolo santo e al cospetto della presenza del Santo di Israele, il Signore della gloria.
So bene che ci sarà chi mi obietta che tutti questi "formalismi" allontaneranno la gente. La Messa però non si celebra per piacere alla gente, ma per adorare il Signore che è degno della nostra lode e della nostra riverenza.
E' aperto il discorso sul dove ricominciare, ma qualcosa di culturalmente appropriato deve essere fatto per obbedire al monito di Dio: "togliti i sandali, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo, Io sono il Dio dei tuoi padri".
Come si dice? Forse insieme possiamo iniziare una (vecchia) tendenza.
Dal Blog dell'Archidiocesi di Washington, 17/07/2013
http://blog.adw.org/2013/07/have-we-lost-reverence-in-church-these-days-how-can-we-recover-it/
trad. it. di D. G. Rizzieri
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