domenica 23 aprile 2023

L’AIFA rende “gratuita” la pillola anticoncezionale. Facciamo un po’ di ripasso sulla illiceità morale e sulle pericolose conseguenze della contraccezione


23 APRILE 2023


E’ notizia che l’AIFA abbia deciso di rendere gratuita la piccola anticoncenzionale. Ci sembra pertanto opportuno ritornare su un argomento già da noi trattato: l’illiceità morale della contraccezione e le sue pericolose conseguenze.

A riguardo riproponiamo un editoriale ed un articolo pubblicati su questo sito, preceduti da un comunicato stampa di Pro Vita e Famiglia onlus.


Pillola anticoncezionale. Pro Vita Famiglia: da AIFA scelta politica, Governo riformi Agenzia

Roma, 22 aprile 2023

«La scelta dell’Agenzia Italiana del Farmaco di rendere gratuita la pillola anticoncezionale non ha nessuna ragione medico-scientifica ma è una decisione puramente ideologica, assunta da un organo privo di qualsiasi rappresentanza democratica, tanto che la dirigenza dell’AIFA ha dichiarato esplicitamente di aver compiuto questo passo a pochi mesi dal rinnovo dei propri vertici, confermando lo stretto legame tra la natura della decisione e l’orientamento attuale dell’ente». 
Lo afferma Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia. «Va precisato che la pillola non diventa “gratuita”, ma sarà pagata con le tasse di tutti i cittadini, nonostante le implicazioni etiche fortemente divisive, e soprattutto considerando la fatica che fanno le famiglie per pagare farmaci, invece, essenziali. Salvo specifiche situazioni per la cura di patologie diagnosticate, infatti, la pillola anticoncezionale non costituisce una terapia per curare la salute della donna ma per impedirne il suo funzionamento naturale, tra l’altro con rischi certificati. Non si capisce perché i contribuenti debbano essere costretti a pagare la scelta di qualcuno di non avere figli. 
Alla domanda dei giovani italiani – ben il 42% secondo un sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24 – che desiderano mettere al mondo figli, ma non lo fanno per paura del futuro, non è possibile rispondere spendendo 140 milioni di euro dei cittadini per incentivare la denatalità, per di più in un contesto di grave inverno demografico. 
Auspichiamo pertanto – conclude Ruiu – che il Governo impegni ingenti risorse a favore della Natalità e proceda speditamente a una profonda riforma dell’AIFA, impedendo all’ente di fare scelte politiche e ideologiche e che ripristini il maggior grado di prudenza medica e scientifica sull’uso di farmaci a partire dalle pillole anticoncezionali, fino alle pillole abortive, la RU486, o potenzialmente tali, come quella dei 5 giorni dopo EllaOne».



Ormai della contraccezione non parla più nessuno. E’ data come fatto scontato. Quanta responsabilità si prendono i sacerdoti non solo a tacere nel confessionale, ma addirittura a tollerarla se non finanche ad approvarla.

Per noi questo non deve essere. Dobbiamo sempre proclamare la verità, costi quel che costi. Piaccia al mondo o non piaccia al mondo.


Ecco un elenco di ben 12 conseguenze della legittimazione della contraccezione.

1) Abbassamento generale della moralità, ovvero riduzione della sessualità solamente come strumento di piacere.

2) Incremento dell’infedeltà coniugale. Con la contraccezione, infatti, sono aumentati i rapporti occasionali.

3) Abbassamento del rispetto verso la donna. La riduzione della sessualità a strumento di piacere ha facilitato questo.

4) Legittimazione dell’irresponsabilità. Una sessualità senza procreazione nega l’assunzione di ogni impegno.

5) Segno di un prolungato infantilismo. Precludere la genitorialità facilita l’allungamento dell’immaturità.

6) “Privatizzazione” e “pubblicizzazione” della sessualità. Negare l’apertura alla vita da una parte rende l’atto sessuale “privato”, cioè senza implicazioni sociali; dall’altro lo rende paradossalmente “pubblico” in quanto motivato solo dal puro divertimento.

7) Deresponsabilizzazione dei genitori che finiscono con il non vivere più per i figli. Finiscono, cioè, con l’accettarli solo quando rientrano in un loro progetto di soddisfazione. Si capovolge, inoltre, l’ordine naturale: i figli sono chiamati a vivere per i loro genitori.

8) Non diminuzione degli aborti, anzi. L’aborto si trasforma in una sorta di “ultimo contraccettivo”, quando il contraccettivo vero e proprio dovesse fallire.

9) Apertura alla fecondazione in vitro. Dire, infatti, non voglio un figlio vuol dire anche voglio a tutti i costi un figlio.

10) Aperture ad aberrazioni come l’“utero in affitto”. Se, infatti, è possibile la sessualità senza figli, allora sono possibili anche i figli senza la sessualità.

11) Imposizione di politiche demografiche verso i Paesi più poveri. Invece di aiutare le popolazioni povere, queste devono essere costrette ad accettare politiche demografiche.

12) Legittimazione della pratica omosessuale e della cultura omosessualista. Se la sessualità può essere senza la procreazione, allora tutto diviene sessualità.







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