lunedì 15 aprile 2024

Il cardinale Burke riconosce che la Traditionis custodes ha ottenuto “l’effetto contrario”




lunedì 15 aprile 2024






Nella nostra [di Chiesa e postconcilio] traduzione da LifeSiteNews una selezione di dichiarazioni del Cardinale Burke, che celebra regolarmente la Messa antica, il quale ha affermato che le congregazioni che partecipano alla Liturgia tradizionale "stanno diventando sempre più grandi", con "persone di tutte le età", comprese giovani famiglie con molti bambini. E dunque riconosce l'effetto “boomerang” provocato da Traditionis custodes. C'è da notare che il cardinale, notoriamente conservatore, insiste nel parlare di "forma" del Rito (more Ratzingeriano). Per questo richiamo l'attenzione sui link inseriti nel testo per chiarire e approfondire a questo riguardo. Alcune significative precedenti prese di posizione del cardinale sulla vexata quaestio delle restrizioni al rito: qui - qui - qui - qui - qui - qui.





Il cardinale Raymond Burke ha osservato che, nonostante le restrizioni di Papa Francesco sulla liturgia tradizionale [vedi], la partecipazione all’Antico Rito “sta diventando sempre più grande” poiché il rito è “parte integrante della vita della Chiesa”.

“Questa forma del rito romano [sulle due forme del Rito Romano vedi qui - qui -ndT] è stata una benedizione straordinaria per tanti secoli”, ha affermato il cardinale americano a proposito della liturgia tradizionale, altrimenti nota come Messa latina o Usus Antiquior, osservando che per Traditionis Custodes, emanata da Papa Francesco nel luglio 2021, la celebrazione della Messa in latino “è diventata sempre più difficile a causa della nuova legislazione in materia”. La restrizione, ha spiegato il cardinale Burke, “crea tante difficoltà per la celebrazione secondo l'Usus Antiquior, l'uso più antico del rito romano”.

Parlando al gruppo cattolico italiano Fede e Cultura nella settimana di Pasqua, il prelato 75enne ha commentato ampiamente l’attrazione perdurante che la Messa tradizionale esercita sui cattolici di tutte le età, nonostante le restrizioni papali.

«Da quello che vedo – ha affermato – visitando direttamente varie parti del mondo, e anche da quello che ascolto, questa liturgia, questa forma della sacra liturgia, con tutta la sua bellezza e con il suo modo di riflettere la ricchezza, la profondità della nostra fede, continua ad attirare, in modo semplice e comprensibile, tante persone”.

Il cardinale Burke, che celebra regolarmente e pubblicamente la liturgia tradizionale oltre a offrire ordinazioni per le società sacerdotali tradizionali, ha aggiunto che la dimensione delle congregazioni che partecipano alla liturgia antica è in continua crescita:

Infatti, negli apostolati per la celebrazione della liturgia tradizionale, come diciamo, le congregazioni sono sempre più numerose, e si tratta di congregazioni di persone di tutte le età; ma ciò che impressiona è il numero di giovani famiglie, con tante dei figli, e anche i giovani, non quelli sposati, quelli che cercano.

A partire dalla Traditionis Custodes, Papa Francesco e il prefetto fermamente anti-tradizionalista della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Arthur Roche, hanno attuato una serie di misure restrittive successive nei confronti della liturgia antica [qui - qui - qui - qui - qui - qui + indice delle reazioni]. Ma il cardinale Burke ha attestato che, se l’intenzione di tutti questi testi era quella di “ridurre [se non distruggere -ndT] l’attrazione” per la liturgia tradizionale, allora ha avuto “l’effetto esattamente opposto”, dichiarando:

Se con l'ultima legislazione Traditionis Custodes e con gli altri documenti che l'hanno seguita l'intento era quello di scoraggiare o diminuire il fascino della sacra liturgia secondo l'Usus Antiquior, si è ottenuto, direi, l'effetto esattamente opposto.

«Ciò – ha aggiunto – non deve stupire, si deve ritenere che una forma del rito romano che ha nutrito così profondamente e prodotto tanti santi, sia dichiarati che nascosti, non è possibile che sia cancellata, eliminata dalla vita della Chiesa”, concludendo: “Questa forma del rito è parte integrante della vita della Chiesa”.

La critica del cardinale Burke alle restrizioni è stata coerente sin da quando è apparsa la Traditionis Custodes nel luglio 2021. Scrivendo all’indomani del documento, egli l’ha definita “un’azione severa e rivoluzionaria”. [Il link a precedenti significativi già inseriti nell'incipit -ndT] e ha osservato che la liturgia tradizionale non è qualcosa che si possa escludere dalla “valida espressione della lex orandi”, Così, scriveva nel 2021 : «Si tratta di una realtà oggettiva della grazia divina che non può essere modificata da un mero atto di volontà sia pure della più alta autorità ecclesiastica».





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