lunedì 17 novembre 2025

I sacerdoti più giovani sono più “ortodossi”, anche in Francia



Il futuro volto della Chiesa. In Francia e negli USA risultati simili: i sacerdoti più giovani sono più in linea con la tradizione e meno votati a riforme radicali.


Ultimissime 

La Redazione,15 nov 2025


Anche in Francia uno studio interessante sul pensiero dei sacerdoti.

E’ stato condotto da IFOP per conto dell’Observatoire français du catholicisme, in collaborazione con RCF‑Radio Notre‑Dame e Famille Chrétienne, e offre uno sguardo approfondito sulla vita e le opinioni dei sacerdoti francese

Il sondaggio, intitolato “Le sacerdoce aujourd’hui”, è stato inviato a 5.000 preti nel mese di ottobre 2025, e ha raccolto 766 risposte, pari a circa il 15% del campione (non particolarmente rappresentativo, purtroppo).

Gli intervistati avevano un’età compresa tra i 35 e i 64 anni e un’esperienza sacerdotale variabile dai 6 ai 26 anni.


La sorpresa sui sacerdoti più giovani

Su diversi temi è emerso un dato chiaro: la frattura tra le generazioni è profonda e attraversa tutti i temi centrali della vita ecclesiale.

Oltre a domande più sociologiche, gli intervistatori hanno chiesto infatti la posizione sulle controversie liturgiche che animano la Chiesa, in particolare sulla Messa in rito tridentino.

E’ interessante che il 60% dei sacerdoti di età compresa tra 25 e 34 anni consideri la pace liturgica una priorità, mentre solo il 31% dei sacerdoti di età superiore ai 75 anni desidera lo stesso.

Il divario è ancora più ampio quando si tratta di adesione alla morale tradizionale della Chiesa.

Un sorprendente 45% dei sacerdoti over 75 desidera che la morale sessuale e familiare “evolva”, mentre tra i sacerdoti di età compresa tra 35 e 49 anni la percentuale scende al 10% e tra quelli sotto i 35 anni ad appena il 7%.

Una situazione simile esiste per quanto riguarda il celibato sacerdotale e l’ordinazione femminile. Tra gli over 65, quasi il 30% è favorevole alla fine del celibato, ma solo il 4% tra gli under 50.


Felici ma più bisognosi del vescovo


Per quanto riguarda il rapporto con la gerarchia, un sacerdote su cinque non si sente sostenuto dal proprio vescovo e la metà confessa di essere ansioso per il proprio futuro o per i possibili incarichi che potrebbe ricevere.

A questo proposito, quasi il 60% vorrebbe migliorare il rapporto con il vescovo e, in particolare, che il proprio vescovo fosse più solidale.

Alla domanda su cosa significhi oggi essere sacerdote, il 75% ha risposto che desidera semplicemente “svolgere il proprio ministero” secondo la visione tradizionale di celebrare, insegnare e guidare. Il 65% considera prioritaria la presenza dei sacerdoti nell’educazione cattolica, mentre il 55% chiede iniziative concrete per favorire nuove vocazioni.

I media francesi si sono prettamente concentrati sul risultato chiave del sondaggio per cui una larghissima maggioranza di sacerdoti si dichiara “felice” in quanto «testimoni privilegiati delle meraviglie che Dio opera nei cuori» (53%) e «sentire di essere al proprio posto, di lavorare al servizio delle opere del Signore» (45%).

Alcune delle priorità maggiori dei sacerdoti francesi sono quelle di circondarsi di laici affidabili e indipendenti che li sostengano (77%) e avvicinare sempre di più i propri parrocchiani a Cristo (62%).


Risultati simili negli USA

Tornando alle domande che più sottolineano un divario generazionale, ricordiamo che poche settimane fa rendevamo noto un ampio sondaggio in parte simile realizzato sui preti statunitensi circa le opinioni teologiche.

Anche in esso emergeva, in maniera anche più netta, un evidente contrasto tra le generazioni dei sacerdoti.

Oltre il 70% dei sacerdoti ordinati prima del 1975 si descriveva infatti come teologicamente progressista, mentre lo faceva solo l’8% tra quelli ordinati dal 2010 in avanti.

Al contrario, la stragrande maggioranza dei giovani sacerdoti si descriveva come “ortodosso” o “molto ortodosso”.

Pur mantenendo le doverose distanze dall’ingenuità progressista del pensare che i giovani abbiano sempre ragione a prescindere (è quasi sempre vero il contrario), riteniamo questi due sondaggi un’eccezione alla regola.

In due parti del mondo diverse e in maniera indipendente, emerge un disegno coerente del futuro volto della Chiesa.






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