
“Se non credessi in Dio, sarei convinto che la Chiesa cattolica stia per finire”
Monsignor Joseph Fenton, 23 novembre 1962
Cari amici di “Duc in altum”, dopo la pubblicazione dell’articolo “L’ecclesiologia del Vaticano II confutata prima del Vaticano II. Il dramma di chi vide il falso imporsi sul vero” [qui], alcuni lettori mi hanno scritto [all’indirizzo blogducinaltum301@gmail.com] per sapere qualcosa di più a proposito di monsignor Joseph Fenton, che vide in anticipo i problemi che sarebbero sorti con il Concilio Vaticano II, tanto che nel suo diario del Concilio scrisse: “Questo segnerà la fine della religione cattolica come l’abbiamo conosciuta finora”.
Monsignor Joseph Clifford Fenton (1906 – 1969) fu un sacerdote statunitense della diocesi di Springfield, Massachusetts, ordinato nel 1930. Studiò alla Catholic University of America e fu direttore dell’”American Ecclesiastical Review” dal 1943 al 1963. Nel 1931 conseguì il dottorato in teologia sacramentaria presso l’Angelicum di Roma. Scrisse la sua tesi di dottorato sotto la guida del padre Reginald Garrigou-Lagrange e la pubblicò in forma ampliata dieci anni dopo con il titolo “The Concept of Sacred Theology” (Bruce Publishing).
Sotto papa Pio XII, Fenton fu nominato monsignore e ricevette diverse onorificenze papali. Pubblicò numerosi libri, dimostrandosi un teologo cattolico competente, dotato e pienamente fedele. Nel corso degli anni, lottò contro molte eresie moderniste e si impegnò in accesi dibattiti con i suoi oppositori. Fu particolarmente risoluto nel confutare l’errore del gesuita John Courtney Murray a favore della libertà religiosa, che in seguito divenne la dottrina del Novus Ordo (Nuovo Ordine della Chiesa). Durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), Fenton ebbe un ruolo di rilievo come esperto teologico del cardinale Alfredo Ottaviani.
I numerosi diari di Fenton, conservati negli archivi della Catholic University of America, scansionati e resi disponibili online in inglese, ci mostrano un antimodernista esperto ed entusiasta e forniscono dettagli interessanti su altri teologi. I lavori di Fenton sono stati citati in varie pubblicazioni accademiche, come la “Storia del Concilio Vaticano II” di Giuseppe Alberigo e “John Courtney Murray, Time/Life, and the American Proposition” di David Wemhoff.
Dato il suo stretto contatto con Ottaviani, Fenton apprese che sotto Pio XII la Santa Sede si stava preparando a condannare il gesuita John Courtney Murray e Jacques Maritain per diversi errori dottrinali, ma il tutto fu annullato con la morte di papa Pacelli (9 ottobre 1958).
Fenton aiutò Ottaviani a redigere vari documenti preparatori da discutere durante il Concilio ma furono poi accantonati per ordine di Giovanni XXIII. Prevalsero testi preparati in larga misura dai “nuovi teologi”, come Rahner, Ratzinger, von Balthasar, Congar, Chenu, Murray e de Lubac. Ricoverato più volte durante il concilio per problemi cardiaci, Fenton non poté partecipare a tutte le discussioni e le sessioni.
Propongo alcune annotazioni tratte dai diari, suddivise per anni.
1960
“Le circostanze qui a Roma mi dimostrano che la Chiesa funziona come un miracolo di ordine sociale. È generalmente gestita da persone che non si preoccupano dell’integrità o della purezza dell’insegnamento cattolico. E quando si tratta di prendere decisioni, l’insegnamento di Cristo viene sempre ignorato” (5 novembre 1960).
“Non sarà permesso al Concilio di fallire. Questo viaggio mi ha insegnato una cosa: sono indubbiamente un credente. Ma mi ha mostrato che alcuni dei leader della Chiesa sembrano non credere.” (5 novembre 1960).
1962
Non c’è mai stato nulla di meno efficace nella Chiesa della condanna segreta di un errore (16 marzo 1962).
[Il cardinale Ottaviani] ha osservato che ci troviamo qui alla vigilia di un concilio, e nessuno sa chi saranno i teologi del concilio (28 settembre 1962).
È un crimine che il giuramento antimodernista sia stato abolito. Il povero Ottaviani ha dovuto fallire quando la nostra confessione, che includeva la condanna di padre Murray, è stata ignorata dal comitato centrale (9 ottobre 1962).
Ho sempre saputo che questo concilio era pericoloso. Non c’erano sufficienti ragioni per convocarlo. Si è parlato troppo di cosa avrebbe dovuto risolvere. Ora temo che si stia profilando un pericolo reale (13 ottobre 1962).
Ho iniziato a leggere il materiale sulla liturgia e sono rimasto scioccato dalla cattiva teologia (19 ottobre 1962).
Non credo che un piccolo lavoro da parte nostra possa fare del bene alla Chiesa. Dobbiamo affrontare i fatti. Dalla morte di papa San Pio X la Chiesa è stata governata da papi deboli e progressisti che hanno inondato la gerarchia di persone inutili e stupide. L’attuale composizione del Concilio ne è un buon esempio. Padre Ed Hanahoe, l’unico membro intelligente e fedele della segreteria del cardinale Bea, è stato escluso dalla lista degli esperti. Ma idioti come Quinn e il traditore padre McManus sono stati inclusi. Anche l’americano padre Tavard è lì, che Dio abbia pietà di noi. In apparenza sembra che il Signore Gesù abbia abbandonato la sua Chiesa. I pensieri di molti sono venuti alla luce. Tutto ciò che possiamo fare è smascherare la più perfetta infedeltà a Cristo mai commessa (19 ottobre 1962).
A mio avviso, la Chiesa sta subendo gravi danni a causa del Concilio. L’antagonismo tra i liberali e i fedeli cattolici è diventato evidente. Ieri un vescovo olandese ha pronunciato un discorso spiacevole in cui affermava di parlare a nome di tutti i suoi connazionali. Ci ha attaccato dicendo che le affermazioni sulle imperfezioni teologiche (affermazioni di fatti reali) nella nostra bozza erano “esagerate”. Quel poveretto evidentemente immaginava che una piccola mancanza di precisione fosse appropriata in un documento conciliare. Trovo disgustoso essere coinvolto in discussioni di questa natura (27 ottobre 1962).
Lo spirito di questo incontro sembra completamente liberale. Torno a casa irrequieto. Mi dispiace di non poter fare nulla qui. Partecipare al Concilio è, naturalmente, un grande evento della mia vita. Ma è anche una terribile delusione. Non avrei mai pensato che l’episcopato sarebbe stato così liberale. Questo significa la fine della Chiesa cattolica come la conosciamo. Ci saranno messe in lingua volgare e, quel che è peggio, ci sarà una teologia disgustosa nella costituzione (31 ottobre 1962).
Tromp, hai appena sottolineato che un concilio pastorale non può essere allo stesso tempo non dottrinale. Tromp è un brav’uomo. Difende gli schemi. Resiste senza sosta (13 novembre 1962).
Per decreto del papa stesso, le regole sono state cambiate e lo schema è stato buttato via. È stata istituita una nuova commissione, di cui Meyer, Alfrink e il cardinale Lienart sono membri (23 novembre 1962).
Sarà un disastro. Se non credessi in Dio, sarei convinto che la Chiesa cattolica stia per finire (23 novembre 1962).
Altri credono a ciò che penso da mesi, vale a dire che papa Giovanni XXIII è decisamente di sinistra. È una vergognosa follia credere che sia stato “ingannato” e “malconsigliato”. Lui è il capo (25 novembre 1962).
Articoli sul “Corriere della sera” di Milano parlano del rapporto del papa con padre Ernesto Buonaiuti, modernista scomunicato, e lo presentano come un vero modernista. Probabilmente lo è (26 novembre 1962).
1963
Mi dispiace che stiano spacciando un sacco di sciocchezze al povero popolo cattolico (6 mar 1963 ).
Il cattolicesimo liberale, come lo intendono queste persone, è il sistema di idee con cui la Chiesa cattolica è stata presentata come compatibile con la Rivoluzione francese (11 maggio 1963).
Una dichiarazione conciliare non è un libro di testo teologico. Tuttavia, una dichiarazione conciliare può essere ambigua e in ultima analisi pericolosa anche se non contiene errori di fede o di morale, ma si limita a sorvolare su verità che sono note da tempo come parte della dottrina cattolica (11 maggio 1963).
Padre Ed Hanahoe mi ha dato due libri sul modernismo. In uno di essi ho trovato la prova che il primo capitolo del nuovo schema della Chiesa [che diventerà la costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II “Lumen gentium”] è identico nell’insegnamento e nel linguaggio a quello di Tyrrell [modernista scomunicato]. Se verrà accettato, ne deriverà un grande male. Devo pregare e agire (24 settembre 1963)”.
1964
Non c’è nulla di sbagliato nel materiale [sulla rivelazione divina] che abbiamo accettato. Ma contiene molte cose fuorvianti e incomplete (4 giugno 1964).
Padre Murray può ora celebrare la vittoria del suo falso insegnamento [sulla libertà religiosa] (21 settembre 1964).
Padre Charles Davis ha ereditato da padre Hans Küng il ruolo di re dei furfanti (16 novembre 1964).
Mi è appena stato detto da Joseph Quinn che il Sant’Uffizio verrà abolito e che il cardinale Ottaviani non sarà il capo della nuova congregazione non più suprema che prenderà il suo posto. Il vecchio è stato umiliato. È un santo (21 novembre 1964).
1965
Dato che siamo arrivati fin qui, ho avuto l’idea di scrivere un libro intitolato “Essere sacerdote”. Ieri sera (mentre non dormivo) mi è venuta l’idea di scrivere su “Essere sacerdote dopo il Vaticano II”. Credo che avrei qualcosa da dire (26 ottobre 1965).
La parte sull’ecumenismo è una barzelletta. Sembra un testo del diciannovesimo secolo o un articolo di seconda fascia su un giornale di sinistra (28 ottobre 1965).
L’altro ieri ho cenato con O. [il cardinale Ottaviani]. Tornando a casa ho saputo che il papa aveva scritto a O. riguardo allo Schema 13. Ho visto la lettera. È stato un errore enorme lasciare che le sezioni sulla libertà religiosa [che diventerà “Dignitatis humanae”] e sulle chiese non cristiane [che diventerà “Nostra aetate”] fossero adottate dal Concilio (26 novembre 1965).
1966-1969
Devo scrivere sul concetto di Chiesa… Devo essere molto cauto. Se un cattolico sincero scrive un libro, verrà ignorato o duramente attaccato. Non posso sbagliarmi. La linea di pensiero principale sarà che la teologia cattolica si sta perfezionando nella Chiesa, ma non è stata in alcun modo modificata dal Concilio. Devo partire dal concetto fondamentale della Chiesa che ha “trasferito” l’umanità dal regno delle tenebre al regno della luce. Il Concilio ha tralasciato i fondamenti della Chiesa (23 novembre 1968).
Molte altre sarebbero le annotazioni di monsignor Fenton da citare e su cui riflettere. Il sacerdote americano dipinge un quadro sconvolgente del Vaticano II, ben diverso da quello tramandato dai progressisti. Si tratta di una specie di contro-storia assai istruttiva, specie per chi, nato dopo il Concilio, per lungo tempo ha ignorato le coraggiose testimonianze controcorrente di chi si oppose allo smantellamento.
Monsignor Joseph Fenton morì di infarto nel sonno il 7 luglio 1969, meno di cinque mesi prima che Paolo VI introducesse il Novus Ordo Missae (la cosiddetta “nuova messa”) come norma liturgica nella Chiesa latina.
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