giovedì 10 luglio 2025

La scienza dice che la noia può farci bene



Immagine AI generata con ChatGPT di OpenAI, modificata con Canva Pro




di John Horvat

Al giorno d'oggi, tutti cercano una stimolazione immediata e continua. Ogni nanosecondo va riempito, ogni silenzio rotto, ogni riflessione interrotta. Quando non succede nulla, l'iPhone si occupa di riempire il tempo con la sua alternativa versione del nulla. La regola è fare tutto il possibile per evitare la noia. Bisogna fare costantemente qualcosa... o non far nulla.

All'interno di un'agenda frettolosa, le persone sperimentano la paradossale doppia sensazione di non avere tempo per fare nulla e di non fare nulla con il proprio tempo. Il risultato è frustrazione, stress o depressione.

Il lato positivo della noia

Questa costante corsa a riempire il tempo è dannosa. Alcuni scienziati affermano oggi che l'inattività e il silenzio svolgono un ruolo cruciale nella vita. In effetti, la noia può avere un'influenza positiva sullo sviluppo di una persona. Anche se inizialmente può causare afflizione, spinge le persone a disimpegnarsi e costringe la mente a trovare soluzioni diverse. La sofferenza della noia è terapeutica e può aiutare gli individui ad affrontare la vita.

Una simile conclusione sulla noia non potrebbe essere più contraria ai tempi che viviamo. La cultura attuale favorisce la mania dell'azione costante e la nausea della riflessione. Tuttavia, la noia può aiutare le persone ad affrontare meglio la realtà.

La noia è definita come lo stato di stanchezza e irrequietezza dovuto alla mancanza d’interesse. Si verifica quando gli eventi o gli oggetti non attirano l'individuo per una serie di motivi. Il cervello si disimpegna e la persona perde la concentrazione e si sente irrequieta. Questa sensazione generale provoca tristezza e svogliatezza.

Quando le persone sperimentano la noia, il traffico nelle reti neurali del cervello diminuisce. Gli stimoli non sono sufficienti a mantenere l'attività. La noia attiva quindi un meccanismo di difesa per affrontare le situazioni in cui le influenze esterne appaiono poco stimolanti. Le situazioni noiose innescano allarmi che spingono il cervello a entrare in una modalità predefinita, spostando l'attenzione dagli stimoli esterni ai pensieri interni e all'auto-riflessione. L'introspezione che ne deriva spinge la mente a cercare modi creativi per affrontare la crisi, spesso fuori dagli schemi.

In questo modo, il cervello sa naturalmente come affrontare la noia, anche se può comportare un certo disagio. Gli stili di vita moderni cercano di sopprimere i periodi di noia, il che non fa altro che peggiorare la noia e rendere necessario un trattamento.

In effetti, invece di guardarsi dentro per affrontare la noia, la maggior parte delle persone si rivolge all'esterno cercando un sovraccarico d’informazioni e un'eccessiva stimolazione, adottando programmi veloci e prolungati che escludono i necessari momenti d’introspezione.

Questa stimolazione costante e la programmazione eccessiva possono essere dannose per il sistema nervoso. Un sistema nervoso sovraccarico non è in grado di elaborare tutte le informazioni, il che a sua volta provoca uno stato di elevata tensione. Inoltre, impedisce il semplice reset del sistema nervoso che si ottiene con l'introspezione.

La noia occasionale può essere un contrappeso vitale a un mondo sovrastimolato. La ricercatrice sulla salute Michelle Kennedy, sul sito The Conversation , scrive che la noia può presentare dei benefici che gli individui impegnati trascurano e perciò invita le persone ad "abbracciare la pausa".

Le persone sviluppano abilità e capacità negli spazi tra le attività. Cita studi che indicano miglioramenti nella creatività , nell'indipendenza di pensiero e nell'aumento dell'autostima .

I periodi di tempo non strutturato e privi dell’accompagnamento di dispositivi, possono aiutare a riequilibrare il sistema nervoso, promuovere il riposo e avviare una ricarica emotiva.

Il lato culturale della noia


Senza utilizzare questo tempo per riflettere e interpretare le esperienze, anche la vita più organizzata può diventare un'accozzaglia di eventi insignificanti, intrattenimento passivo e routine meccanica. La vita si riduce a sensazioni, simultaneità e immediatezza. La depressione prospera e la cultura muore.

Un modo per combattere questa distruzione della cultura è utilizzare periodi di tempo non strutturati. Durante questi periodi, gli individui sono costretti a dare un senso a ciò che sta accadendo e ad applicare un grande sforzo. Così, dal grigiore della noia nasce l'iniziativa immaginativa che crea sensi di meraviglia e di aspirazioni. Questo è il fondamento della cultura, perché invita le persone a idealizzare il mondo e le situazioni che le circondano e a immaginare modi per migliorarle.

Da questi intervalli destrutturati e persino aridi nascono i piaceri spirituali proporzionali e non noiosi, come la conversazione, l'arte e il silenzio. La contemplazione e la preghiera invitano ulteriormente a riflettere su Dio e sulla meraviglia della creazione. All'interno di questo tempo libero ponderato, nasce e si coltiva una ricca cultura.

Tra le distrazioni degli schermi e dei dispositivi, non c'è tempo per queste riflessioni. Non c'è da meravigliarsi se c'è così tanta ansia e stress e così poca cultura.



Fonte: Tfp.org, 29 Maggio 2025. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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